a cura di Roberta Mansueto

take care - rubrica di ricerca sulla pratica di scrittura nell'arte contemporanea

Esistono ancora le amicizie di una volta? Che necessità ci spinge a raccontarci all3 altr3, a provare quell'affetto nutrito e il desiderio di essere ricambiat3? E tutte quelle promesse fatte e dismesse, dove finiscono?

Tesoro Carissimo ultimo-Sara.pag.singola 2-17_page-0001
Estratto dalla pubblicazione "Tesoro carissimo" di Sara Basta, pubblicato in occasione della mostra da IUNO - Roma (febbraio 2025)

Ricordo che a 12 anni facevo girare un quaderno infinito (ne spillavamo insieme sempre di nuovi) con le amiche della scuola. Una volta sono arrivata a scrivere un unico diario con 4 amiche contemporaneamente, ma sono stata sempre fedele ai dialoghi, forse perché a-due-a-due le storie si corrispondevano meglio.

Crescendo, al liceo, il formato della lettera divenne il mio preferito: puntuale e mirato, per occasioni scelte o accadimenti importanti. "Rigavamo" su fogli slegati un sacco di questioni che andavano dall'estrema voglia di autodeterminarsi ai compromessi dell’età, dagli amori impossibili alle difficoltà con la famiglia o la scuola e l3 altr3 amic3, “spartendo” tutto con le amiche di penna che diventavano così anche di serata.

Forse una così firmataria amicizia – e aggiungerei un rapporto intimo con la scrittura – non l’ho mai più avuto, e forse oggi cerco qualcosa di simile nella sorellanza.

A volte mi piace discutere d’amicizia con altre persone: per molti è difficile accettare l'empatia tra donne, figuriamoci l'amicizia uomo-donna (come ai tempi di "Harry, ti presento Sally"). E nemmeno definire un concetto di sorellanza sembra essere facile, tra pregiudizi di genere e la complessità della vita contemporanea, data dalle nostre continue performance sociali e lavorative.

Oggi cerco questa forza-sorellanza: un rapporto oltre-l’amicizia che prende per me un significato più allargato di con-responsabilità, magnetismo (come principio che attrae a sè le cose per forze irresistibili), nuove posture e ri-pensamenti che esercitano un vero cambiamento nel modo di pensare e di agire le cose, MA insieme.

Spesso, a bocca asciutta in molte esperienze da adulta, questa sorellanza diventa il mio "cruccio" decidendo così da una parte di assecondare la diversità delle visioni e dall’altra integrare una possibile consapevolezza di questa energia sororale.

Perché può davvero diventare un nuovo paradigma, sancito come un patto (come quello tra amic3) tra la pienezza e il vuoto che si alternano, "sintomo condiviso" e nuovo legame sociale.

Tesoro Carissimo ultimo-Sara.pag.singola 2-16_page-0001
Sara Basta, Darsi tempo, 2024, ricamo su tessuto, 30 x 20 cm

Tesoro carissimo,
Nessuna lettera da quando scorrazzavi nella neve
in vestalia - e cioè da lunedì. Spero non significhi che sei
stata divorata dai briganti, fatta fuori, fatta a pezzi.
Il che mi rende piuttosto tetra. E giorno dopo giorno sempre
di più - ora che sei viva. Tutte le droghe
e gli eccitanti che ho preso non funzionano più, e mi sono
ridotta a desiderarti, a volerti - come un cane - ostinata,
fedele - spero ti faccia piacere. Per me è spiacevolissimo,
te lo assicuro. Mi sono fatta l'idea di gabbare il diavolo,
mettere la testa sotto l'ala e non pensare a niente.
Ma non funziona - per niente. Ti voglio, mi manchi questo
sabato più di quello prima e continuerà così. *

*Virginia Woolf Vita Sackville - West, Scrivi sempre a mezzanotte. Lettere d'amore e desiderio, a cura di Elena Munafò, Donzelli Editore p. 109 Virginia a Vita sabato 5 febbraio 1927, 52 Tavistock Sqre, Londra

IMG_9491
Sara Basta, Tesoro carissimo, installation view della mostra presso IUNO - Roma. Courtesy IUNO e l'artista. Ph. Carlo Romano

Cara Virginia,
tante volte mi sono sentita così.
Poi un un giorno questa mancanza
è diventata la necessità di un
cambiamento. Ho deciso di
chiudere con quel vortice di attese,
disattese e fraintendimenti che
era diventata la nostra amicizia.
In un attimo mi sono riempita
della rabbia che mi occorreva per
dar vita a un cambiamento.
Ho accettato la perdita.

*Sara Basta, Tesoro carissimo, 2025, IUNO - Roma

IMG_9492
Sara Basta, Tesoro carissimo, installation view della mostra presso IUNO - Roma. Courtesy IUNO e l'artista. Ph. Carlo Romano

Dopo tanti silenzi, ancora mi
domando se subiamo pressioni nei
nostri modi di stare insieme.
Se siamo condizionate e semmai
da cosa. Se esiste un rapporto
in cui non si è sfruttate. E cosa
significa prendersi cura? C'entra
con l'amicizia? Chi cura chi? Che
dinamiche di dipendenza e di potere
veicolano i legami amicali? Possiamo
davvero raccontarci tutto di noi?
I nostri sentimenti sono realmente
contattabili l'una per l'altra?

*Sara Basta, Tesoro carissimo, 2025, IUNO - Roma

IMG_9494
Sara Basta, Tesoro carissimo, installation view della mostra presso IUNO - Roma. Courtesy IUNO e l'artista. Ph. Carlo Romano

Ritrovo il disegno di una noce ricevuta
in dono quando abbiamo iniziato a perderci
ma ancora volevamo ritrovarci.
Cosa è successo alla noce?
Le cose ferme marciscono?

*Sara Basta, Tesoro carissimo, 2025, IUNO - Roma

Tesoro Carissimo ultimo-Sara.pag.singola 2-15_page-0001
Estratto dalla pubblicazione "Tesoro carissimo" di Sara Basta, pubblicato in occasione della mostra da IUNO - Roma (febbraio 2025)

______________

Tesoro carissimo di Sara Basta è ispirata da un'eccezionale quanto immaginaria corrispondenza epistolare: quella tra l'artista e Virginia Woolf.

Due lettere rivolte idealmente alla scrittrice britannica costituiscono il punto di avvio di un racconto sull'amicizia, sentimento ambivalente, gioioso e doloroso insieme, che si dispiega per mezzo di interventi pittorici e sonori, installazioni video e materiale documentario.

In occasione della mostra, IUNO ospiterà due incontri dedicati alla relazione tra amicizia e politica in cui interverranno il collettivo The Glorious Mothers (12 marzo, 18:30) e Lara Conte docente di Storia dell'arte contemporanea all'Università Roma Tre (4 aprile, 18:30)

Tesoro carissimo, mostra personale dell'artista Sara Basta, a cura di IUNO, continua fino al 4 aprile negli spazi di IUNO a Roma.

Sara Basta, artista visiva di base a Roma. Docente nel Biennio Specialistico in Arte per la Terapia dell’Accademia di Belle Arti di Roma. Conduce un atelier di pittura all’interno del SPDC dell'ospedale San Filippo Neri di Roma, coordinato dalla Fondazione Internazionale Don Luigi Di Liegro. Tra gli ultimi progetti: 2025 Tesoro Carissimo, mostra personale a cura di Cecilia Canziani, Ilaria Gianni, Giulia Gaibisso, presso Iuno Roma; 2024 Lettera a V. W. personale a cura di Chiara Capodici, Leporello Roma; Guscio o Cochiglia workshop all’interno del Festival Interazioni, Roma; 2023 Acquadolce, workshop e mostra personale a cura di Cantieri d’Arte, presso Biancovolta (VT); Letture acquatiche della buona notte, performance a cura di Iuno per il Festival Des Cabanes di Villa Medici, Roma; 2022 Il Giardino Libernautico collettiva a cura di Elena Bellantoni, presso la Fondazione Baruchello di Roma; La Prima Madre, personale a cura di Cecilia Canziani e Costanza Meli, presso la Fondazione Pastificio Cerere, Roma; 2021 Magic Carpets Landed, collettiva a cura di Benedetta Carpi De Resmini, presso la Picture Gallery di Kaunas, Lituania; Babies are Knoking, collettiva a cura di Veronica He, Pia Lauro e Chiara Vigliotti, Studio Stefania Miscetti, Roma; Seminaria Sogniterra, Festival di arte ambientale, a cura di Marianna Fazzi e Isabella Indolfi, Maranola (LT). Fa parte del collettivo di artiste The Glorious Mothers, gruppo di ricerca sulla maternità critica con cui nel 2024 ha partecipato alla residenza Dialogue Towards a Manifesto presso la Fondazione Pistoletto – Cittadelarte, Biella e ha condotto uno degli appuntamenti di Letture di Cura, progetto a cura di Ane Rodriguez Arméndariz, presso Real Academia de Espana, Roma.
Iscriviti alla nostra newsletter

chevron-down linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram