AUDITORIUM #4 | A confronto con Luigi Fassi
Luigi Fassi
In questo periodo di forti tensioni politiche, sociali ed economiche, come può un’istituzione fieristica come Artissima provare ad avviare un dialogo con la contemporaneità?
Artissima è una fiera interamente dedita al lavoro con gallerie d’arte contemporanea e, per la maggior parte, di giovane generazione, così come gli artisti che rappresentano ed è completamente immersa nel contesto della contemporaneità. Le gallerie riflettono le storie geopolitiche dei loro territori di appartenenza e, in questo senso, il panorama dell’edizione 2022 di Artissima, con galleristi e artisti dall’Iran, dallo Zimbabwe, dalla Cina, dal Brasile — da 28 Paesi in tutto — tiene le fila di complessità culturali che trovano riscontro nelle produzioni e nelle opere degli artisti; opere che intrecciano tra di loro risonanze, significati e interrogativi. Artissima diventa così un grande museo temporaneo, dove protagonista è lo sguardo dello spettatore che può immergersi in questo scenario complesso, esito di un anno di ricerche e aggiornamenti condotto dal team della fiera.
Dopo l’esperienza al MAN – Museo d’arte della Provincia di Nuoro – quali sono stati gli insegnamenti e le visioni che ha potuto trasferire all’interno di un mondo così complesso e differente, da quello museale, come il modello fieristico?
Artissima nutre da sempre una doppia anima, commerciale e culturale, orientata all’accompagnamento dell’attività delle gallerie e alla produzione diretta di contenuti artistici mediante progetti esterni, committenze ad artisti ed il coinvolgimento di progettualità come curatori.
Artissima si muove in un territorio in divenire, quello privilegiato dalle gallerie più giovani e di ricerca, che precede e anticipa il lavoro di una mostra e di un’istituzione; tuttavia, il contesto fieristico ha dei tempi ancora più accelerati rispetto all’incontro con l’arte in galleria e offre al collezionista, ai professionisti e ai visitatori tutta la vitalità di uno scenario in movimento, in cui percezioni, valori e significati sono affidati all’impulso di poche giornate, dove prevale il senso di una produttiva frenesia.
Un curatore museale in una fiera può portare una particolare attenzione e sensibilità verso il lavoro delle gallerie e degli artisti, contribuendo a costruire con loro dei contenuti forti e importanti.
Quali sono le novità salienti di questa ventinovesima edizione di Artissima?
All’Oval Artissima si presenta strutturata con le sue quattro sezioni storiche, Main Section, Monologue/Dialogue, New Entries e Art Spaces/Edition e il ritorno in piena presenza fisica delle tre sezioni curate, Back to the Future, Present Future e Disegni. Queste ultime sono guidate da nuovi curatori (rispettivamente Anna Gritz e Balthazar Lovay, Sam Demircan e Maurin Dietrich e Irina Zucca Alessandrelli) che hanno fornito un rinnovato approccio all’identità delle sezioni. Penso, ad esempio, a Irina Zucca Alessandrelli, che ha interpretato il disegno come strumento primario di creazione, individuando artisti che lo utilizzano come mezzo principale della loro pratica.In questa edizione 2022 la piattaforma Artissima Voice Over accompagna il pieno ritorno fisico in fiera delle tre sezioni curate, creando una sinergia tra la presenza in fiera e quella sulla piattaforma artissima.art, una strategia progettuale che andrà avanti negli anni. In generale, l’obiettivo di questi sviluppi è semplificare l’esplorazione della fiera e rendere più fluidi e intellegibili tutti i suoi segmenti e le narrazioni in essa contenute. Quest’anno viene lanciato un nuovo progetto di audio guide digitali, accessibili tramite il proprio smartphone su artissima.art, che consente di accedere in piena autonomia a visite tematiche della fiera, come se Artissima fosse un museo, di cui si scoprono opere, storie e percorsi.
Luigi Fassi
Luigi Fassi
Come nasce il progetto A Sud e chi sono le realtà invitate in questa edizione?
Il progetto A Sud è nato per approfondire alcune specificità culturali storiche di Artissima, in termini di ricerca e interculturalità, interpretando dalla sponda sud i cambiamenti in corso nello scenario mediterraneo, per sviluppare nuove prospettive di consapevolezza artistica e sociale. Negli anni Artissima è stata una piattaforma di visibilità e crescite per molte gallerie italiane proveniente dal sud del Paese; la volontà è ora valorizzare anche fondazioni e istituzioni artistiche provenienti dalle aree meridionali e insulari d’Italia, per contribuire a rafforzare l’attenzione sul bacino mediterraneo come luogo di elaborazione artistica e incubatore di nuove prospettive creative.Abbiamo invitato la Fondazione Paul Thorel di Napoli e coinvolto la Fondazione Oelle di Aci Castello a Catania e la ZACentrale di Palermo della Fondazione Merz. Tutte e tre queste istituzioni nutriranno nei loro territori delle progettualità residenziali a favore di artisti che saranno individuati tra quelli presenti in fiera, creando un’innovativa azione di ricerca e riflessione artistica sul mondo del Mediterraneo.
Come è cambiato e come sta cambiando il mercato e il collezionismo in Italia negli ultimi tempi?
Il collezionista italiano che segue Artissima mira alla crescita di una collezione che rifletta le proprie scelte individuali, i propri gusti e desideri e procede a medio-lungo termine, nella convinzione che solo il tempo darà forma definitiva alle scelte e ai percorsi intrapresi, acquisendo opere e seguendo il lavoro degli artisti. Artissima persegue un obiettivo strategico, che è nutrire specificamentequesto collezionismo che ama la scoperta, l’aggiornamento continuo, la sorpresa e il desiderio di interpretare con passione e un certo idealismo questa attività, aperta alla scommessa e al piacere della condivisione.
Perché il sistema dell’arte prima, e lo Stato poi ancora oggi non riescono a tutelare e riconoscere tutte quelle figure professionali ed emergenti come: artisti, curatori, critici, giornalisti e galleristi, comunicatori e tecnici che, sottopagati e sfruttati, contribuiscono con impegno e sacrifici a sostenere il grande circuito dell’arte contemporanea?
Penso che le cose stiano cambiando e che la nuova generazione di operatori professionali italiani, molti con alle spalle solide esperienze professionali all’estero, stiano portando un cambiamento in questo ambito. Penso ad esempio al lavoro di AWI Art Workers Italia nel costruire una riflessione molto concreta sull’etica del lavoro nel settore dell’arte.
Quali sono le attenzioni della fiera dedicate ai progetti indipendenti che abitano le varie regioni d’Italia?
Artissima ha prestato da sempre attenzione agli spazi indipendenti in Italia, dai tempi del progetto Artissima Lido. Una delle sette sezioni di Artissima è poi interamente dedicata a spazi indipendenti italiani e internazionali, Art Spaces & Editions.
Luigi Fassi
Quali sono le gallerie da tenere d’occhio per il prossimo futuro?
Oltre al mondo europeo, è necessario rivolgere attenzione a scenari in evoluzione e con contesti artistici sempre più strutturati, come il continente africano, il Sud America e il mondo asiatico. Da lì provengono novità di grande rilievo e Artissima ne darà piena testimonianza in questa edizione 2022.
Cover photo : Alicia Reyes McNamara, Communion II, 2022, olio su tela, 40xx50 cm Courtesy Courtesy l’artista e Niru Ratnam Gallery, London Ph. Damian Griffiths