Studio visit Premio Salgemma | Eyeland Artlab
In occasione della seconda edizione di Eyeland Artlab, torna ISOLA MADRE open call per artisti ed artiste di Taranto e provincia pensata senza limiti di linguaggio espressivo e a tema libero, per valorizzare i talenti (domiciliat3, residenti, nat3) che rappresentano il volto contemporaneo del territorio. Salgemma come partner della open call, ha assegnato il Premio Salgemma a Giorgia Lippolis, Luca Marianaccio, Alessio Pellicoro e Paola Ressa una pubblicazione editoriale in forma di studio visit online dedicata ai progetti fotografici e video vincitori sui nostri canali e sulla nostra piattaforma.
Giorgia Lippolis
MADRE (2018)
video, 3’ 55’’
Il progetto nasce come performance con l'intento di offrire un nuovo sguardo su un rituale cristiano di origini pagane. In questa marcia, gli elementi religiosi (dalla croce sul petto alla statua che precede le donne) vengono messi da parte per raccontare una visione comune, un dolore universale: la perdita di qualcuno o qualcosa. La processione rappresenta un percorso che ognuno di noi compie, anche interiormente, con se stesso e con gli altri. È un momento di comunione, crescita, riflessione e ricerca, dove il dolore diventa un'esperienza condivisa e un'opportunità di introspezione profonda.
BIO
Nata a Taranto nel 1997, vive e studia a Milano. Nel 2019 ha conseguito la laurea triennale in Pittura e Arti Visive presso la NABA. Attualmente, sta completando la laurea biennale presso Bauer, frequentando il corso di Fotografia e Linguaggi della Comunicazione Visiva, prevista per il 2024. Tra il 2017 e il 2018, ha lavorato come fotografa per Miart, la Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea, e ha partecipato al workshop “È il corpo che decide” con Marcello Maloberti al Museo del Novecento di Milano. Nel 2019 ha esposto nella mostra collettiva "Ciò che la cultura separa" presso X-Contemporary. Nel 2022 è stata finalista dell'open call "Confini" organizzata da Phocus Magazine Young. Nel 2023 ha presentato la sua mostra personale "Ritratto ricomparso da sogno trasparente" presso Omuamua a Milano e ha partecipato alla mostra collettiva "Anatomia e dinamica di un territorio" presso Dolomiti Contemporanee. Nel 2024, ha lavorato come assistente fotografa e montatrice video per Kokoschka Revival a Milano.
Luca Marianaccio
LORO (2024)
“Esistono due possibilità: o siamo soli nell’universo o non lo siamo.
Entrambe sono ugualmente terrificanti.”
Arthur Charles Clarke
Il progetto è un’opera narrativa per immagini che esplora la possibile presenza di intelligenze extraterrestri in Italia, dagli inizi del XX secolo ai giorni nostri. L’esistenza di visite aliene è supportata da prove militari e da una serie di eventi documentati dal 1933 ad oggi, per i quali non vi sono spiegazioni “convenzionali” plausibili. In Italia, l’ufologia si configura come un’indagine multidisciplinare con due anime: una storico-documentale e una scientifica, entrambe volte a identificare le cause di fenomeni UAP (Unidentified Aerial Phenomena). L’approccio adottato è antropologico, volto a mantenere una mentalità aperta e imparziale nel comprendere l’impatto di questi eventi sulla vita dei testimoni. La vastità e l’eterogeneità del materiale ufologico richiede un’analisi critica e ponderata, evitando derive ideologiche, religiose o commerciali. “Loro” non pretende di fornire risposte definitive al mistero della vita extraterrestre, ma piuttosto di alimentare il dibattito e di stimolare la riflessione su un tema che ha affascinato l’umanità fin dai tempi antichi. L’invito è a tenere la mente aperta e a esplorare con coraggio e senso critico le infinite possibilità che l’universo ci offre.
BIO
Nato ad Agnone (IS) nel 1986, è architetto di formazione ed artista che si esprime principalmente attraverso la fotografia. Ha vinto numerosi premi, tra cui il XVIII Premio Aldo Nascimben di Treviso, il Premio Giovani Artisti della Galleria San Fedele di Milano, l’Unpublished Photo 2019 della 29 Arts In Progress Gallery, il I Premio Fotografico Nazionale Giovanni Gargiolli, REFOCUS 2 curato da MUFOCO, MiBact e Triennale Milano, il TIP Emerging Talent Competition di Londra, ed è stato selezionato come uno dei FRESH EYES TALENT 2022 curato da GUP Magazine. Il suo libro "Spin-off" ha ricevuto una menzione speciale al Premio Marco Bastianelli di Roma e all'Unveil’d Photobook Award di Londra nel 2018. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre personali e collettive, tra cui Bitume Photofest Lecce, Premio Riccardo Prina, Slideluck International Roma, Festival di Fotografia Europea, Athens Photo Festival, Pontremoli Foto Festival, Riaperture Foto Festival, Si Fest, Grenze, Camera Work, Mia Fair, Paratissima, Festival di Fotografia di Bratislava, Insight Foto Festival Varese, Fondazione Dino Zoli, Istituto Italiano di Cultura di Oslo, Scuderie del Quirinale Roma e molti altri. I suoi lavori sono stati pubblicati su numerose riviste e libri. A maggio 2024 è uscito il suo terzo libro "Loro" edito da Forward Edizioni.
Alessio Pellicoro
L’altro deserto rosso (2019/2024)
Un paesaggio contaminato ed oramai altamente compromesso rappresenta la scenografia di un disastro ambientale che, sin dagli albori dell’attuazione del grande piano regolatore degli anni Sessanta, ha continuato ad aggravarsi per opera dei costringenti processi di espansione, o per meglio dire, di “resistenza” industriale. Taranto è l’esempio lampante di “shrinking city”, fenomeno che negli anni ‘90 ha iniziato a diffondersi a pioggia negli Stati Uniti facendo sì che alcune delle più importanti realtà del settore terziario americano subissero una mutazione irreversibile della loro identità: luoghi abbruttiti, stravolti in scenari distopici post-industriali. La città dei due Mari è la palese e tangibile rappresentazione dell’implosione di un ecosistema, ideato dallo Stato e rinforzato dal Sistema Capitalista, che è mutato nel corso dei decenni, nato col miraggio di costruire una macchina d’eccellenza nazionale della produzione e del profitto. Un impero dell’acciaio edificato in maniera sartoriale sulle esigenze dell’industrializzazione, che ha disseminato tracce sul territorio di battaglie combattute, e perse, dagli stessi abitanti che
ad oggi sono vittime del più alto tasso di inquinamento e di incidenza tumorale mai registrati sul territorio italiano.
BIO
Nato a Taranto nel 1994, il suo approccio alla fotografia è avvenuto inaspettatamente nel 2016 con il ritrovamento di alcune macchine fotografiche in disuso appartenenti al padre. Questo lo spinge l’anno successivo ad approfondire le sue conoscenze iniziando un percorso di laurea triennale in Fotografia e Arti Visive presso lo IED (Istituto Europeo di Design) di Roma, laureandosi a pieni voti nel 2019. Nel 2023 completa gli studi conseguendo un master presso lSIA (Istituti Superiori per le Industrie Artistiche) di Urbino in Fotografia per l’editoria e beni culturali. I suoi lavori sono stati pubblicati su diversi magazines tra cui Phroom mag, Photocaptionist, Conceptual Project, Life Framer,Yogurt Magazine, C41 Mag, Urbanautica, Perimetro, Il Fotografo, GUP ecc,., trovando spazio anche all’interno di diverse mostre collettive e personali in Italia ma anche in tutto il mondo tra Thailandia, Canada, Inghilterra e Germania. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo libro fotografico “Abisso” con la casa editrice DITO Publishing. Attualmente sta lavorando al suo secondo libro “L’altro Deserto Rosso”, che sarà pubblicato da Studiofaganel, progetto esposto per la prima volta presso l’Istituto Italiano di Cultura di Montréal dal 5 ottobre 2023 al 5 gennaio 2024.
Paola Ressa
E se la natura fosse il nostro piano B? (2022)
«L'aria pareva più pura, persino la natura più bella; quanta fiducia negli uomini, quanta speranza che fosse
sorta l'era degli uomini di buona volontà, disinteressati, senza ambizioni, per cui gli alti uffici fossero
soltanto un dovere e una missione [...] Fu lo spazio d'un mattino.»
(Arturo Carlo Jemolo in La Stampa, 2 giugno 1974)
Il progetto esplora il rapporto tra uomo e natura attraverso una serie fotografica che mette in luce l'importanza della sostenibilità. Invita a riflettere su come la natura possa diventare una soluzione alternativa, un rifugio e una risorsa preziosa in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia e dall'urbanizzazione. Utilizzando immagini evocative e intime, Paola Ressa cattura momenti di connessione profonda tra le persone e l'ambiente naturale, sottolineando la necessità di un approccio più consapevole e rispettoso verso il nostro pianeta. Forse dobbiamo ringraziare il 2020 e il surrealismo che abbiamo vissuto per il nostro ritorno alla natura, un'amica che ora sembra respirare, una natura che ha sempre accolto l'uomo ma che solo ora viene riconosciuta nella sua forza. Il progetto esplora come la pandemia abbia trasformato i rapporti umani, rendendoli più intimi e riflessivi, spesso solitari. Le immagini ritraggono chi sceglie la vita dei boschi e investe sulla terra, cercando un piano B dopo la crisi. Questa serie, realizzata per il collettivo Covisioni, offre una visione collettiva sul mutare delle relazioni umane dopo la quarantena in Italia.
BIO
Nata a Taranto, Paola Ressa si è laureata in tecnica del cinema presso il DAMS di Firenze e ha studiato fotografia alla Fondazione Studio Marangoni, diplomandosi nel 2014. Lavora come fotografa freelance a Prato e collabora con realtà commerciali. È stata membro dell'associazione culturale "Sedici" di Prato, contribuendo a eventi come Slideluck Prato e il festival ULTRA. Nel 2020, ha documentato i cambiamenti delle relazioni umane durante il Covid-19 con il collettivo Covisioni. Le sue foto sono state pubblicate su Changes Magazine, Pellicola Magazine, Gambero Rosso, Artribune, Osso Magazine e Frizzi Frizzi. Nel 2022, ha co-fondato Toast Studio a Prato con Martina Melchionno, raccontando storie di persone e mestieri. Ama esplorare varie forme d'arte, inclusa l'illustrazione.
Il progetto auspica la creazione di un museo con collezione permanente di progetti concepiti a Taranto, che ne raccontino l’evoluzione. In una terra che impone un cambio di prospettiva e di scala sul tempo, con la certezza che tornerà ad essere quella che era: il Porto del Mediterraneo.
L’iniziativa è promossa e organizzata da PhEST, associazione culturale che da otto anni organizza il Festival internazionale di fotografia e arte a Monopoli, in collaborazione con il Comune di Taranto e con il patrocinio della Regione Puglia e della Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo con sede a Taranto.
L’iniziativa è promossa e organizzata da PhEST, associazione culturale che da nove anni organizza il Festival internazionale di fotografia e arte a Monopoli, in collaborazione con il Comune di Taranto.
Il progetto Artlab Eyeland - L’isola delle arti è realizzato con il sostegno del Comune di Taranto attraverso il Piano di rigenerazione sociale per l’area di crisi di Taranto. Main Partner: Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Media Partner: Il Giornale dell’Arte. Sponsor: Cantine Sanmarzano.