Salgemma ha avuto il piacere di intervistare Donato Loforese e Patrizia Mastrapasqua, fondatori di Esposizione Sud Est, uno spazio domestico a Conversano aperto alle ricerche e alle pratiche artistiche contemporanee. Inoltre, abbiamo avuto l'opportunità di porre alcune domande all'artista Alberte Agerskov, attualmente in mostra con "Rhizomatic Correspondence Piece Extract 2 (RCP: E2)” presso Esposizioni Sud Est, visitabile fino al 3 Settembre 2023.


Salgemma: In meno di un anno dalla sua nascita, la vostra attività indipendente nello spazio domestico di Conversano, ha affrontato una nuova sfida: espandersi in un contesto esterno e comunale. Nello specifico, l'opportunità di creare un'installazione in relazione all'architettura abbandonata della Torre di Castiglione di Conversano è emersa dando luogo a un processo di ricerca e residenza di più-lungo-termine. Qual è stata l'ispirazione o la necessità che ha spinto a modificare e ampliare così rapidamente l'attività di ricerca e produzione artistica?

Esposizione Sud Est: Siamo attivi da pochissimi mesi, Esposizione Sud Est nasce ufficialmente nei primi mesi del 2023 principalmente per connetterci al territorio di Conversano - città in cui abitiamo da poco tempo insieme – e attivare un luogo in cui pratiche artistiche e azioni critiche possano farci incontrare fisicamente con la comunità.

Il nostro desiderio costante è quello di lavorare per operazioni anziché fabbricare oggetti, e questo ci ha portato a collaborare con persone che esplorano le zone interstiziali delle discipline artistiche oltre che a muoversi tra spazio privato e spazio pubblico.

Nel caso della Torre di Castiglione la scelta è conseguente a questo pensiero, inoltre le aree dismesse sono spesso luoghi che sfuggono a un disegno o un programma egemonico, sono spazi aperti a tutti i tipi di possibilità. Il nostro metodo non ha regole fisse, ma risponde alle necessità dei progetti che ospitiamo. Ci interessa esplorare e ridefinire il concetto stesso di esposizione, l’atto espositivo come un ulteriore terreno di ricerca, spostando lo sguardo da una visione conosciuta all'ignoto.

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Alberte Agerskov - Rhizomatic Correspondence Piece Extract 2 (RCP: E2) - Esposizione Sud Est 2023- Photo: Nicla Marzano
S: In occasione della mostra in corso presso i vostri spazi, in collaborazione con l'artista Alberte Agerskov, quale aspetto di produzione avete curato e sostenuto? Sono state avviate collaborazioni sia a livello locale che extra- territoriale? E in particolare, cosa ha offerto la città di Conversano in questo progetto?

ESE: Per noi ospitare artiste e artisti nella nostra casa, e convivere con loro, ha già in qualche modo il significato di cura. Vorremmo riuscire a recuperare il senso profondo della parola, solo così la pratica curatoriale può diventare uno spazio fluido di dialogo.

Esposizione Sud Est è un esercizio di questa fluidità, un processo di scambio e sostituzione dei ruoli del fare artistico e dell’azione critica. Il nostro metodo residenziale e in generale il lavoro artistico ha tra gli obiettivi quello di essere sostenuto economicamente e ancora in maniera del tutto indipendente, è quello che cerchiamo di fare. Il sostegno si amplia e si modifica in base alle esigenze di progetto e di volta in volta cerchiamo di far dialogare l'artista con altri spazi e istituzioni culturali, perché crediamo che la permanenza in un territorio possa diventare occasione di future collaborazioni.

Nel caso di Alberte Agerskov siamo riusciti a presentare il progetto con tre display differenti. Un'anteprima del lavoro è stata esposta durante “Baitball #03” collettiva dedicata alle realtà attive nella ricerca delle arti visive e nella produzione di linguaggi contemporanei operanti sul territorio pugliese; il lavoro sonoro di RCP: E2 installato alla Torre di Castiglione grazie al nullaosta del comune, e infine una parte del processo di lavoro in mostra nel nostro spazio a Conversano (visitabile fino al 3 settembre 2023 su appuntamento).

Conversano per la sua posizione geografica lo consideriamo un piccolo “porto”, uno di quei luoghi accoglienti sia per la comunità locale, che per il passaggio di persone provenienti da diversi paesi. Cercavamo un posto vicino al mare, e da qui il mare si sente.

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Alberte Agerskov -Rhizomatic Correspondence Piece Extract 2 (RCP: E2) - Esposizione Sud Est 2023- Photo: Nicla Marzano
S: Alberte ci puoi raccontare come si compone la mostra?

Alberte: Nella mostra è esposta l'opera "Paper chair 03", una struttura in legno ricoperta di farina, carta e acqua, posta su una composizione di specchi. Accanto, troviamo l'installazione sonora "Rhizomatic correspondence piece: extract 2 (RCP : E2)" co-progettata insieme al sound designer Filippo Lilli, presentata con un set di cuffie, insieme a "Mirror 01", uno specchio tascabile con un disegno realizzato con il rossetto.

La mia arte scultorea esplora il concetto dei corpi come contenitori porosi, utilizzando materiali assorbiti o applicati sulla pelle. "Paper chair 03" è un'opera in cui l'impronta del corpo umano si fonde con la sedia, cristallizzando l'incontro tra i due. Questo amalgama di masse effimere richiama l'idea dell'infra-mince, secondo la visione di Duchamp.

La scultura enfatizza la mia percezione del corpo umano come prolungamento della sedia (e viceversa). La sedia, quando ci sediamo, diventa un punto di contatto di fiducia: ci affidiamo al suo sostegno. Uno specchio posto sotto la sedia funge da pedana falsa e fragile. Ci invita ad avvicinarci alla sedia in modi nuovi, senza rompere l'equilibrio usuale. Toccarla, annusarla e rifletterci sopra diventano nuovi modi di avvicinarsi a questo oggetto.

L’opera, Rhizomatic correspondence piece : extract 2 (RCP : E2) è un lavoro basato sul suono e cerca di ri-orientare e potenziare l'allegoria tra fiore e donna, rifacendosi alle reti radicali, spontanee e incontrollabili che le piante e i fiori creano continuamente, con lo scopo di connettere il mondo femminile. La corrispondenza è iniziata con una registrazione personale che poi ho condiviso via email l'audio a delle donne provenienti da contesti culturali diversi, invitandole a condividere i propri pensieri a loro volta con altre donne. L'idea è che la conversazione cresce attraverso storie intime che viaggiano al di sotto delle frontiere dei confini nazionali. 

In mostra ho riportato in cuffia un estratto di 2 (RCP:E2) perchè mi interessava lavorare su idea di rapporto intimo tra la visitatrice e le voci dell'opera. Indossate le cuffie ci si trova immersi in un paesaggio notturno di voci, uccelli e rumore di passi: potrebbero essere i nostri? La realtà udibile è destinata a trasportare il visitatore in un nuovo paesaggio, dove si potrebbe dover ansimare per respirare, per capire, o per trovare una qualche logica. Ma una volta superato l'impatto iniziale, invito a lasciarsi andare e iniziare ad ascoltare.

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Alberte Agerskov - Silphiofera, Provinciale 11 con Angela Vettese al Centro Artistico Alik Cavaliere, Milano, 2023 - Photo: Michael James
Questo “terzo paesaggio della voce”, come l'hai definito nel comunicato della mostra, nella tua esperienza artistica, è interconnesso con tantissime culture, luoghi e lingue differenti diventando così un unico continente di significanti e diversità: possiamo dare quale nuovo significato a questo paesaggio?

Gli estratti iniziali del "Rhizomatic Correspondence Piece" (RCP) sono stati presentati in contesti specifici, ciascuno legato non solo al numero di partecipanti vocali, ma anche al luogo di installazione in quel particolare estratto. Per esempio, nell'estratto 2, installato tra le rovine vicino alla Torre de Castiglione, gli altoparlanti sono stati discretamente inseriti nell'ambiente per consentire alle voci di fluire e fondersi. Attraversando lo spazio, si entra in contatto con un'architettura sonora invisibile, composta da voci femminili provenienti da diversi contesti culturali, linguistici e biologici. Queste voci sono invitate a porre domande e ad intrecciarsi in una corrispondenza che è sia intima che anonima.

Portando il progetto in Puglia con Esposizioni Sud Est, ho cercato di esplorare le concettualizzazioni di Terrain Vague (Willy Ørskov) e Tiers Passage (Gilles Clement). Il progetto RCP è astratto e poetico, focalizzato sul suono come materia. Ispirandomi a Clement, ho voluto creare un paesaggio tangibile dove le visitatrici potessero interagire con l'ambiente sonoro. Il concetto di terzi paesaggi rappresenta spazi indefiniti o angoli di terra abbandonati, che sfuggono alla normativa e alle convenzioni. Questi luoghi privi di funzione e non redditizi rappresentano la libertà, in quanto non esprimono né potere né sottomissione.

Nel contesto del RCP, valorizzare la diversità e l'internazionalità è essenziale. Ogni partecipante è invitato ad ascoltare le storie degli altri, anche se narrate in lingue diverse. Il "terzo paesaggio della voce" crea una rete di radici, un paesaggio sotterraneo incontrollabile in cui le voci femminili si intrecciano e crescono in tutte le direzioni.

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Alberte Agerskov - Sedia di carta 03: specchio, legno, carta velina, farina. 40x40x70cm Rhizomatic Correspondence Piece Extract 2 (RCP: E2) - Esposizione Sud Est 2023- Photo: Nicla Marzano
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Alberte Agerskov - Mirror 01: Specchio tascabile, rossetto, 6x18cm, Rhizomatic Correspondence Piece Extract 2 (RCP: E2) - Esposizione Sud Est 2023- Photo: Nicla Marzano
“Rhizomatic Correspondence Piece Extract 2 (RCP: E2)” su quale doppia pratica si sviluppa? Da una parte sembra essere un esercizio di scrittura/registrazione di parole-suoni e dall’altra un  “esercitarsi politico”, nel ri-porre/porsi ancora molte domande sulla società contemporanea che ancora vive retaggi culturali e discriminazioni, e dare voce alle esperienze che le donne vivono su più livelli, tra privato e pubblico.

La mia pratica si basa su una ricerca artistica tanto quanto su una formazione in architettura e fenomenologia. In questo progetto, ad esempio, voglio ignorare o disfare le idee di pubblico e privato. Questi due termini sono costrutti sociali e non hanno radici nel sottosuolo. Inoltre, non mi interessa che il lavoro sia politico, ma penso piuttosto a creare una rete di radici che operi attraverso lo spazio e il tempo, una sorta di accrescimento, che lentamente raccoglie materia, peso e significato.

Lo scopo di questo progetto non è quello di rivelare al mondo le storie delle donne partecipanti. Se lo facessimo, andremmo ad arricchire un archivio esistente di voci già scritte, registrate, tradotte che poi sono state taciute. Quello che cerchiamo di fare, invece, è collegare materialmente voci e ricordi: vibrazioni sonore piene di aria, sudore, eccitazione, sentimento, rabbia, collera, frustrazione, orgoglio, meraviglia, felicità, confusione. Storie banali e drammatiche confluiscono in una sola, perché ogni audio rappresenta un'esperienza intima, importante per la relazione di questa persona con un corpo femminile o una mente femminile. 

C'è qualcosa nell'ascoltare le esitazioni e i ritmi nella voce di qualcuno che espira una lingua che non capisci, che ti connette al suo messaggio. Questo è sentito più che ascoltato e forse, in questo modo, un significato risuonerà in modo più profondo con il visitatore. 

**“Entre ces fragments de paysage aucune similitude de forme. Un seul point commun : tous constituent un territoire de refuge à la diversité. Partout ailleurs celle – ci est chassée”. 

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Alberte Alberte Agerskov -RCP:E2, realtà udibile: Cuffie, voci, Rhizomatic Correspondence Piece Extract 2 (RCP: E2) - Esposizione Sud Est 2023- Photo: Nicla Marzano

Esposizione Sud Est nasce dall’incontro di Donato Loforese (designer e visual artist) e Patrizia Mastrapasqua (designer e street artist). Uno spazio domestico aperto alla ricerca e alle pratiche artistiche contemporanee, dove convergono metodologie non circoscritte, ma con una predisposizione - sempre più urgente - alla ricerca transdisciplinare. Progetti site-specific, azioni di arte relazionale, display installativi e progetti editoriali sono gli strumenti utilizzati per coinvolgere, nei processi di dialogo, comunità, istituzioni e spazi indipendenti.
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