Come nasce il progetto di Linea e presentazione spazi e board curatoriale?
linea, nuovo spazio di produzione e ricerca sulle pratiche del contemporaneo, nasce a Lecce a dicembre 2020, su iniziativa di Alice Caracciolo. Attraverso un programma pubblico di mostre, live performance e attività formative, linea indaga pratiche e linguaggi della ricerca artistica più attuale con l’obiettivo di creare uno scambio dialettico tra artisti, curatori e pubblico e colmare, così, la distanza esistente tra quest’ultimo e l’opera d’arte.
linea accoglie all’interno dei suoi spazi anche una scuola biennale sulla fotografia e l’immagine contemporanea. Il progetto si avvale della collaborazione di Marco Vitale, artista con cui si delineano le scelte curatoriali dello spazio, Mariantonietta Clotilde Palasciano, artista che si occupa di approfondire l’aspetto legato alla sperimentazione sonora, e Caterina Quarta, ingegnere e architetto specializzata in allestimenti museali.
A chi si rivolgono le attività di formazione di linea?
L’attività formativa di linea si rivolge a fotografi, artisti visuali e a chiunque voglia approfondire tematiche legate all’immagine contemporanea. Attraverso un percorso biennale si affrontano questioni legate alla tecnica fotografica, alla storia e l’evoluzione del mezzo e alle professionalità legate a tale mondo; una parte consistente della didattica pone l’attenzione sulla fotografia anche come mezzo privilegiato per l’arte contemporanea, con un focus significativo sul mondo dell’editoria e del libro d’artista. La scuola ha nel suo corpo docenti fotografi professionisti, photoeditor, curatori, galleristi, graphic e book designer e artisti visuali, tra cui Mario Cresci, Filippo Romano, Niccolò Fano, Fiorenza Pinna solo per citarne alcuni.
Impatto sul territorio, esperienze precedenti e pratiche di formazione: la vostra idea di formazione.
Negli ultimi anni, il Sud Italia ha visto il proliferare di numerosi spazi indipendenti e artist run-spaces e linea partecipa attivamente all’avanzare di questo processo culturale. L’idea nasce infatti dall’esperienza lunga sei anni maturata da Alice proprio in uno di questi spazi, ma si evolve e cresce, ampliando le sue attività e l’interesse verso il contemporaneo; anche la scuola pone un focus maggiore sul mondo dell’arte visuale e indirizza gli studenti verso il raggiungimento di un proprio linguaggio espressivo.
L’attività espositiva come si inserisce nel progetto?
Oggi l’immagine fotografica è in piena relazione con le arti visive, azionare uno spazio-laboratorio di ricerca dedicato all’arte contemporanea emergente alimenta una crescita su entrambi i lati, sia sulla scuola che sul programma espositivo, sia per gli studenti che per gli artisti coinvolti.
Abbiamo aperto lo spazio con una mostra personale di Luca Coclite, a cui successivamente si è sommato un intervento di Vincenzo Procino e Mauro Diciocia curato da Aaltra. È stato per noi un modo simbolico per dimostrare un’apertura verso gli altri spazi di ricerca presenti in città e al contempo un modo per riprendere in mano le guide basilari della nostra pratica curatoriale, concentrata su un’idea di intersezione degli elementi germinali o marginali, che in potenza possono sovvertire l’idea stessa di mostra.