Tempo, spazio e movimento. Questa è la spirale tematica attorno alla quale si articola Lo spazio della durata, mostra personale dell’artista Clarissa Baldassarri presso gli spazi di Linea a Lecce visitabile fino al 26 febbraio 2022. La mostra apre la programmazione espositiva dello spazio dedicato all'arte contemporanea diretto dalla fotografa Alice Caracciolo.
Il progetto espositivo prende vita dalla riflessione di Baldassarri, nata più di un anno fa durante il primo lockdown, intorno all’aspetto senza forma della componente del tempo. Che cos’è il tempo? Che dimensione ha? Dove ci troviamo rispetto ad esso e dove si trova lui rispetto a noi? sono le domande che hanno accompagnato l’indagine dell'artista e che hanno dato vita al corpus di opere esposte lo scorso settembre presso Gian Marco Casini Gallery a Livorno.
La mappa dell’Italia dal titolo Entropia, è una delle opere esposte, una geografia dei comuni italiani disposti nello spazio senza alcun confine regionale per sottolineare come in un momento di totale fermo si sia sperimentata un'esperienza spazio-tempo diversa ma accomunata da azioni condivise.
Da questo lavoro, Clarissa Baldassarri ha ragionato molto sul tema dell’identità -oggetto andando a concentrarsi sull’esperienza del movimento nello spazio attraverso il viaggio. In particolare si è interessata al materiale del polistirolo non solo per le sue caratteristiche competitive ma anche per il suo uso consueto.
“Sono rimasta affascinata dal polistirolo perché ho visto la possibilità di mettere in cortocircuito l’uso che di solito se ne fa, cioè il rapporto tra oggetto protetto e protezione. Il polistirolo serve di solito per proteggere gli oggetti nel trasporto in modo che arrivi integro in un posto. Ecco mi interessava ribaltare questa relazione e dare una nuova identità quasi oggettuale a questo specifico materiale”.
Nella mostra a Lecce Clarissa Baldassari porta avanti il bagaglio di riflessioni e sensazioni dove al centro c’è il polistirolo come oggetto che coesiste nello spazio della mostra attraverso il mezzo fotografico e scultoreo-installativo.
“Scavare, destrutturare, frammentare una forma, non per cancellarla o distruggerla, ma per guardarla sotto un’altra prospettiva: vedere attraverso lo stato microscopico della materia ed entrare nella realtà durevole del tempo. Ripetere un’azione apparentemente all'infinito implica perdersi nella sua durata temporale.”
La mostra Lo spazio della durata presenta un’opera fotografica che documenta l’oggetto scultoreo ancora nella forma integra prima dell’azione erosiva dello sgretolamento; e una scultura che testimonia il gesto ripetitivo e processuale dell’azione erosiva che ha portato allo sgretolamento della materia del polistirolo.
L’artista attraverso la convivenza di temporalità diverse vuole annullare l’idea di inizio e di fine eliminando la distinzione tra prima e dopo, tra passato e futuro, offrendo un cambio di più prospettive dello sguardo e del nome dello stesso oggetto materico.
BIO:
Clarissa Baldassarri (Civitanova Marche, 1994) vive e lavora a Napoli. Ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata, dove inizia le prime sperimentazioni con la foglia PET e il plexiglass, realizzando una serie di lavori tra cui Limite cieco, opera che nel 2017 vince il Premio d’Arte Quarelli entrando a far parte della collezione permanente del Parco di Roccaverano. Nello stesso anno prosegue i suoi studi in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove sviluppa il progetto Eikona -una serie di altarini ed edicole votive- che problematizza il fenomeno dell’idolatria dell’immagine. Eikona è il fulcro della prima personale dell’artista, svoltasi presso la Galleria GMCG di Livorno nel 2018; l’opera in mostra Sindone n°2 vince il Premio Speciale “Art Tracker” del Combat Prize 2019. Negli ultimi anni ha sperimentato tecniche digitali servendosi di strumenti di misurazione scientifca, sviluppando come progetto di tesi di laurea specialistica la mostra personale Ausiliare, nella Chiesa di San Giuseppe degli Scalzi (NA), curata da Marianna Agliottone e Rosaria Iazzetta. Con l’opera Sound data logger vince la “Menzione Speciale Arte Accademia” del Ducato Prize 2020.
Nel settembre 2020 è tra i 20 artisti selezionati per il progetto “Una boccata d’arte” a cura di Fondazione Elpis, con il sostegno di Galleria Continua. Nel 2020 inaugura Entropia, seconda personale nella galleria GMCG, e in occasione di Art Verona 2020 è tra i vincitori di “Level 0”, premio che prevede l’inserimento dell’artista nella programmazione futura della Fondazione Morra Greco di Napoli. Nel 2021 prende parte alla collettiva Ora, presso l’Ambasciata della Santa Sede a Palazzo Borromeo (RM) a cura di White Noise Gallery e si aggiudica ad Art Verona 2021 il premio “Level 0”, questa volta selezionata da Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (TO).